Fenomeni vulcanici e i terremoti nel mondo

    I movimenti delle zolle non solo danno origine al fenomeno della cosiddetta deriva dei continenti, ma provocano anche vibrazioni della costa terrestre e fuoriuscita di magma proveniente dagli strati sottostanti.

    Fenomeni vulcanici e i terremoti nel mondo; due eventi che causano rispettivamente i terremoti (o sismi) con maremoto e tsunami e le eruzioni vulcaniche. Il fenomeno del vulcanesimo non provoca sempre catastrofi: sulle isole Hawaii e in Islanda le eruzioni sono frequenti, ma poco pericolose; invece sulle Ande e in Indonesia si possono verificare rare ma violente esplosioni vulcaniche.

    Fenomeni vulcanici e sismi nel mondo

    Fenomeni vulcanici e i terremoti
    Le zone a rischio vulcanico e sismico nel mondo

    L’attività vulcanica si svolge sopratutto ai margini delle zolle, là dove il magma risale dal mantello fino alla superficie, ma esistono vulcani anche all’interno delle zolle stesse. Insieme al magma, che forma la lava, vengono in superficie ceneri, vapori e gas. La lava e la cenere si accumulano intorno al cratere, formando un cono vulcanico, che può raggiungere notevoli altezze. Uno dei fenomeni vulcanici del genere ha distrutto le città di Pompei ed Ercolano.

    Che cos’è e dove si trova la cintura di fuoco

    Molti vulcani sono sottomarini e più di diecimila si trovano nell’Oceano Pacifico, dove esiste una linea continua di zone vulcaniche e sismiche chiamata cintura di fuoco. I vulcani s’innalzano sui fondali marini e talvolta emergono sopra il livello del mare, dando origine a isole. Il vulcano più alto è il Mauna Loa, nelle isole Hawaii, che raggiunge un’altezza di circa 10.000 metri, di cui circa 9000 sotto il livello del mare. Diversi vulcani sono oggi inattivi, altri attivi, benché la loro attività sia discontinua e possano dar segni di vitalità anche per molti anni.

    • Nel primo caso si tratta di eruzioni effusive, con emissione di lava molto fluida, che scende lentamente lungo i fianchi del monte e progressivamente di solidifica.
    • Nel secondo caso si tratta di eruzioni esplosive, perché la lava, per la maggiore consistenza, ostruisce il camino del vulcano, creando un vero e proprio tappo. Quando questo cede, si ha un’improvvisa e violentissima esplosione e il magma è scagliato fuori dal cratere sotto forma di lapilli (frammenti solidi). Questo tipo d’eruzione di solito provoca distruzioni e vittime nelle aree vicine al vulcano. Talvolta gli effetti dannosi si possono spingere lontano, se i fumi e i gas emessi sono dispersi nell’aria dai venti.

    I terremoti: ipocentro ed epicentro

    Le vibrazioni rapide e improvvise della crosta terrestre, per effetto dei movimenti delle zolle che sprofondano o entrano in collisione, causano i terremoti. Questi possono essere di tipo sussultorio (movimento dall’alto al basso) oppure ondulatorio (movimento orizzontale). Le scosse hanno di solito una breve durata (qualche secondo) ma si ripetono a distanza di tempo ravvicinata. Sono frequenti ai margini delle zolle, nelle stesse regioni della superficie terrestre in cui sono concentrati i vulcani.

    I terremoti avvengono a profondità diverse, fino a 700 chilometri sotto la superficie. Il punto d’origine del movimento sismico si chiama ipocentro e il corrispondente punto della superficie posto sulla sua verticale, è detto epicentro.

    Origine del maremoto

    Si ha un maremoto, detto anche tsunami, violento movimento delle acque marine con la formazione di onde gigantesche, se l’epicentro è situato sotto il fondo del mare, più o meno vicino alla costa. A mano a mano che ci si allontana dall’epicentro del terremoto, le scosse perdono d’intensità.

    Che cosa misura la scala Mercalli?

    L’intensità di un terremoto si misura secondo una scala, con valori da 1 a 12, predisposta dallo scienziato Mercalli, che prende in considerazione gli effetti provocati dal terremoto sugli edifici, sul terreno e sugli abitanti della zona colpita.

    Fenomeni vulcanici e i terremoti
    Tsunami o maremoto

    Nel disegno è illustrato il meccanismo dell’origine di un maremoto e della conseguente propagazione delle onde. Avvicinandosi al litorale, man mano che la profondità del mare diminuisce, le onde riducono la propria velocità ma crescono in altezza: sulle coste si abbattono con violenza gigantesche masse d’acqua. La maggior parte dei maremoti, chiamati tsunami, avvengono nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Indiano.

    Maremoto Giappone e Tsunami Indonesia

    Ad esempio, un maremoto che colpì il Giappone verso la fine del XIX secolo provocò onde alte da 24 a 35 metri. Esse distrussero molti centri abitati e provocarono 26000 vittime. Lo tsunami in Indonesia fu una miscela spaventosa tra terremoto e maremoto che si abbatté sulle coste dellOceano indiano il 26 dicembre 2004. Un terremoto di magnitudo 9.0 della scala Richter, uno dei più forti della storia degli ultimi cento anni, colpisce le coste dei paesi che si affacciano sull’Oceano indiano, causando circa 300 mila vittime.

    Che cosa è la scala Richter?

    La forza di un terremoto si può misurare, in maniera più precisa, utilizzando la scala predisposta dallo scienziato Richter. Questa scala conta 9 gradi e indica la magnitudo, cioè l’energia liberata dal sisma, la quale è misurata da appositi strumenti, i sismografi. Questi registrano fino a 800.000 terremoti l’anno, ma per fortuna solo una piccola parte è percepita dalle persone e provoca danni importanti.

    Quale è stato il terremoto più forte in Italia? I 10 terremoti più forti degli ultimi 50 anni in Italia

    • 14 gennaio 1968, il terremoto nel Belice.
    • 23 novembre del 1980, il terremoto in Irpinia.
    • 7 maggio 1984, San Donato Val di Comino. …
    • 13 dicembre 1990, il terremoto di Carlentini in Sicilia. …
    • 26 settembre 1997, il terremoto in Umbria e Marche. …
    • 31 ottobre 2002, terremoto del Molise. …
    • 6 aprile 2009, il terremoto de L’Aquila.

    21 Settembre 2019: Terremoto di magnitudo 5,6

    Paesi interessati dai fenomeni vulcanici: Bulgaria, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Kosovo, Montenegro, Serbia, Macedonia del Nord e Albania-Durazzo, in Albania, 6 km dall’epicentro.

    Chi è che studia i terremoti?

    La sismologia è la branca della geofisica che studia i fenomeni sismici, in particolare i terremoti e la propagazione delle onde elastiche (e anelastiche) da essi generate. Il sismografo è lo strumento che viene utilizzato per registrare i fenomeni sismici. Nonostante gli enormi progressi della ricerca scientifica sui fenomeni vulcanici, il sisma rimane un evento imprevedibile. Per contrastarne gli effetti disastrosi, serve solo un’efficace opera di prevenzione. Il Giappone, area ad alta sismicità, è un esempio di buona organizzazione contro i fenomeni vulcanici e i terremoti: gli edifici sono costruiti secondo norme antisismiche e la popolazione è preparata, psicologicamente e praticamente, ad affrontarli.

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