Galleria Umberto I Napoli regno dei sciuscià

    Una galleria commerciale costruita tra il 1887 e il 1890, regno degli sciuscià per oltre 50 anni con attività, museo e negozi che si estendono anche su più piani.

    Galleria Umberto I a Napoli, regno degli sciuscià, un importante polo commerciale di Napoli realizzato in stile Liberty tra il 1887 e il 1890 e inaugurato nel 1892. Fu frequentato da benestanti, diventando il regno degli sciuscià, i “lustrascarpe”, negli ultimi 50 anni.

    Galleria Umberto I Napoli regno degli sciuscià

    L’edificio monumentale appartenente all’architettura del Novecento, è intersecato dalle strade dello struscio quali via Toledo, via Santa Brigida e a pochi metri, da via Chiaia. Nota per la maestosa architettura in ferro e vetro in pieno stile Liberty, con un elegante pavimento a intarsi marmorei, negozi, caffè, librerie, museo del corallo e la chiesa di Santa Brigida, inglobata nell’isolato della galleria.

    Regno degli sciuscià per 50 anni e film del 1946

    Galleria Umberto I Napoli regno dei sciuscià
    Galleria Umberto I regno degli sciuscià a Napoli

    Regno inconfutabile per oltre 50 anni degli sciuscià, i lustrascarpe della città che lustravano le scarpe agli uomini chic della città di Napoli. Oggi questo “rito” è scomparso, anche se è rimasto un ultimo sciuscià “veterano”, che continua la tradizione all’ingresso della Galleria sul lato di Via Toledo. Sciuscià è un film del 1946 diretto da Vittorio De Sica. È considerato uno dei capolavori del neorealismo italiano, fu la prima pellicola ad aggiudicarsi il premio Oscar come miglior film straniero. Wikipedia

    Galleria Umberto I- Centro mondano della città

    Galleria Umberto I Napoli regno dei sciuscià
    Ingresso da Via Toledo

    La Galleria, progettata dall’ingegnere Emanuele Rocco, fu costruita tra il 1887 e 1890 al seguito di una forte epidemia di colera che portò a una bonifica e sventramento dei quartieri sovraffollati del Pendino, Porto, Mercato e Vicaria. Progetto che prevedeva la costruzione di quattro edifici collegati da una grande galleria in vetro e ferro dell’ingegner Paolo Boubèe, con al centro una Cupola e con quattro diversi ingressi. Con i suoi 147 metri di lunghezza, una larghezza di 15 e un’altezza di 34 e mezzo con il vertice della cupola che raggiunge i 57 metri, la Galleria si presenta con 4 ingressi: da Via Toledo, Via Santa Brigida, Via San Carlo e Via S.Brigida.

    Ingresso principale sul Teatro San Carlo

    L’ingresso principale che si affaccia sul Teatro San Carlo nel quartiere San Ferdinando, è costituito da una facciata a esedra, che in basso presenta un porticato ad architrave, retto da colonne di travertino e due archi ciechi, l’uno d’accesso alla galleria, l’altro aperto sull’ambulacro. Sulle colonne poste ai lati dell’arco di sinistra sono rappresentate in marmo le quattro parti del mondo, il tempo con le stagioni e attività umane come il Lavoro e il Genio della scienza

    • La facciata su via Toledo ha ai lati dell’ingresso due coppie di putti con scudi entro i quali ci sono gli emblemi dei due seggi di Napoli. 
    • La facciata su via Santa Brigida ha negli stessi scudi sorretti dai putti gli emblemi dei seggi di Porto.
    • Infine nella facciata di Via Verdi ha l’emblema del seggio di Nido.

    Interno con cupola in ferro e vetro

    Galleria Umberto I Napoli regno dei sciuscià

    L’interno della galleria, trionfo di decori Liberty in stile Neo rinascimentale, è costituito da due strade che si incrociano ortogonalmente e delimitate da quattro edifici di 4 piani coperte da una elegante struttura in ferro e vetro. Negli otto pennacchi della cupola otto figure femminili in rame sostengono altrettanti lampadari. Sotto la volta della cupola nel pavimento in marmo intarsiato, furono realizzati, nel 1952, mosaici con la “Rosa dei Venti” e 12 “Segni zodiacali” firmati dalla ditta Padoan di Venezia.

    Sede della prima sala cinematografica della città

    Inaugurata nel 1892 dal sindaco Nicola Amore, la Galleria Umberto I divenne anche centro mondano della città. Fu scelta nel 1896 come sede della prima sala cinematografica della città, nonché una delle prime in Italia, voluta dal padovano Mario Recanati, dove furono proiettati i primi film dei fratelli Lumière.

    Teatro Belle Époque Salone Margherita

    Al suo interno ospita il celebre teatro della Belle Époque, ovvero il Salone Margherita, un piccolo teatro sotterraneo inaugurato nel 1890. Fu il più importante salotto culturale di Napoli nonché sede principale attualmente dello svago notturno dei napoletani che inizio Novecento accolse personalità di spicco come: Matilde Serao, Salvatore Di Giacomo, Gabriele D’Annunzio, Roberto Bracco, Ferdinando Russo, Eduardo Scarfoglio e Francesco Crispi.

    Sede del quotidiano “Il Giorno”

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